Amate ciò che amano i giovani, affinché essi amino ciò che amate voi.

Don Bosco

Bisogna operare come se non si dovesse morire mai e vivere come se si dovesse morire ogni giorno.

Don Bosco

Camminate coi piedi per terra e col cuore abitate in cielo.

Don Bosco

Chi sa di essere amato e chi è amato ottiene tutto, specialmente dai giovani.

Don Bosco

Coraggio, coraggio sempre; non stanchiamoci mai di fare il bene e Dio sarà con noi.

Don Bosco

Dalla buona o cattiva educazione della gioventù dipende un buon o triste avvenire della società.

Don Bosco

Dio non si lascia vincere in generosità.

Don Bosco

Fare il bene senza comparire. La violetta sta nascosta ma si conosce e si trova grazie al suo profumo.

Don Bosco

Il migliore consiglio è di fare bene quanto possiamo e poi non aspettarci la ricompensa dal mondo ma da Dio solo.

Don Bosco

La prima felicità di un bambino è sapersi amato.

Don Bosco

L'educazione è cosa del cuore.

Don Bosco

Nessuna predica è più edificante del buon esempio.

Don Bosco

Noi facciamo consistere la Santità nello stare sempre allegri e fare sempre e bene il nostro dovere.

Don Bosco

Noi qui facciamo consistere la santità nello star molto allegri.

Don Bosco

Non rimandate al domani il bene che potete fare oggi, perché forse domani non avrete più tempo.

Don Bosco

Non vi insuperbite mai di ciò che sapete. Quanto più uno sa, e tanto più uno conosce d’essere ignorante.

Don Bosco

Questo mondo è come una scena di teatro: passa in un momento.

Don Bosco

Se pregate, da due grani che voi seminate ne nasceranno quattro spighe.

Don Bosco

Sii con Dio come l’uccello che sente tremare il ramo e continua a cantare, sapendo di avere le ali.

Don Bosco

Studia di farti amare, prima di farti temere.

Don Bosco

Tu non devi essere un predicatore, ma hai una maniera efficacissima per predicare: il buon esempio.

Don Bosco

Uomo allegro il cielo l’aiuta.

Don Bosco

Vicino o lontano io penso sempre a voi. Un solo è il mio desiderio, quello di vedervi felici nel tempo e nell’eternità.

Don Bosco

La nostra storia

 

Le Origini

Nei pressi della F.I.A.T. Mirafiori, prima della seconda guerra mondiale, il 3 luglio 1938, a cinquant'anni dalla morte di Don Bosco, fu posta la prima pietra dell’Istituto "Edoardo Agnelli", dedicato alla memoria del figlio del senatore Giovanni Agnelli, Edoardo, morto in un incidente aereo nel 1935. Tale opera sociale grandiosa, capace di cortili, aule, sale, teatro e una bella Chiesa, accolse tutte le famiglie della zona con raduni, funzioni, divertimenti, passeggiate e varie iniziative feconde di bene. A tanta attività mancava l’assistenza per le bambine e giovanette, così che il primo direttore dell’Istituto "E. Agnelli", Don Giovanni Battista Biancotti, chiese aiuto alle suore per intraprendere tale attività. Con gioia accettarono. All’interno dell’Istituto purtroppo non c’era posto per loro, così le suore intrattenevano le bambine sulla strada davanti all’Istituto. La guerra del 1940-45 stroncò ogni progetto.

 

Suor Michelina Crosio

Finita la guerra, la vita riprendeva, seppur con fatica, fra rovine e desolazione.All’Istituto "Edoardo Agnelli" ci fu una vera fioritura di carità, di cui quasi tutte le famiglie della zona ebbero a beneficiare per i loro bambini e adolescenti. E le bambine?. Non potevano mescolarsi con quella turba di monelli scanzonati e a volte pericolosi. Lo zelante Direttore Don Biancotti si rivolse nuovamente alle suore per fare un mese di colonia estiva per le bambine e adolescenti, prima che iniziasse la scuola. La Madre Ispettrice Suor Giuseppina Cevrero affidò tale compito a Suor Michelina Crosio. Non poteva neppur lontanamente immaginare i fecondi sviluppi di questa missione che l’invisibile mano di Dio gli chiedeva di intraprendere!

 

Le baracche

Ottenute dal genio civile due baracche che furono sistemate in un cortile improvvisato, tutto era pronto per iniziare l’Opera "Virginia Agnelli". Le baracche! Don Bosco iniziò con la tettoia Pinardi, Gesù stesso iniziò la sua vita terrena in una mangiatoia! È questo l’inizio di un’avventura stupefacente, caratterizzata dalla costante presenza della Provvidenza, che porterà alla nascita e allo sviluppo dell’Istituto che ancor oggi ospita ed educa bambine e bambini con le stesse amorevoli cure di quella prima suora. Per sei anni di seguito le
Suore della Casa Maria Ausiliatrice, 1, faranno la spola da Valdocco alla Borgata Fiat-Mirafiori in tram, talvolta anche a piedi. In queste due baracche e nei prati circostanti radunavano bambine e ragazze per l'oratorio festivo e nel mese di luglio per la colonia elioterapica. Le baracche venivano utilizzate per mangiare, quando pioveva,
giocare e per il riposo pomeridiano delle più piccine.

 

I giochi

"Le care bambine si divertivano con niente perché eravamo tanto povere anche noi." (Suor M. Crosio).
I prati furono il primo cortile e il primo oratorio. Dovunque si fosse si vedeva da lontano l'imponente edificio della FIAT Mirafiori che presto avrebbe giocato un ruolo fondamentale per il futuro sviluppo dell'Opera. Nel novembre 1949 Don Ricaldone aveva parlato all’avv. Gianni Agnelli della necessità di continuare l’opera. Così fu messo a disposizione il terreno e l’architetto Albertini della Fiat presentò in breve tempo un progetto: un ampio fabbricato con tre piani fuori terra che doveva sorgere su via G. Dina per svoltare su via P. Sarpi in un tratto di strada non ancora esistente. Su questo lato un portico con ingresso. I lavori avviati all’inizio del 1950 venivano portati a termine verso fine novembre, escluse alcune finiture (la Cappella, il cortile e il piano secondo).

 

La scuola elementare

Il 13 novembre 1950 le Suore coraggiosamente aprirono la Scuola Elementare.
Suor Michelina Crosio e Suor Giuseppina Voglino ebbero la soddisfazione di vedere le prime 20 bambine entrare gioiose nella nuova scuola: le baracche ormai cadevano a pezzi, ma un imponente edificio le sostituiva.

 

La scuola materna

Quanti bambini dovranno varcare questa porta! Il 18 dicembre è la volta dei bambini che inaugurano l'asilo. Lo stesso giorno inizia anche la refezione per la scuola elementare. Quattro sono i primi fortunati: due bambini e due bambine. Sono i quattro primi frugoletti che hanno l’onore d’entrare e d’inaugurare l’asilo della Madonna. Oggi altra novità ed altra gioia per le bambine delle elementari: primo giorno di refezione. Arrivano felici e giulive col loro cestino e qualcuna che ne era sprovvista fa persino i capricci, lo vorrebbe aver anche lei. Beata innocenza che di tutto gode anche delle cose più comuni! Infatti che gioia! ... pranzare nella casa della Madonna, nel refettorio e sulle tavole nuove! (Cronaca della casa).

 

Gli sviluppi

Da quel lontano novembre 1950 in poi i bambini sono stati sempre più numerosi. Finalmente possono giocare in un vero cortile!
Da questo momento in poi l'Istituto accoglierà un numero di bambini sempre crescente. L'opera è ai suoi inizi, ma promette un gran sviluppo in questo centro che va popolandosi mirabilmente sotto lo sguardo degli insigni benefattori che sono tutt'occhi per venirci in aiuto ed appianarci difficoltà d'ogni genere; l'opera nostra cammina e si rinsalda e noi procuriamo, con l'aiuto del Signore e di Maria Ausiliatrice, di lavorare indefessamente per il bene spirituale della popolazione, arrivando alle anime con i mezzi indicatici dal nostro spirito: scuola, laboratorio, oratorio. (Cronaca della casa, 12 dicembre 1950).
Lo stesso 12 dicembre 1950 si costituisce la comunità delle suore.

 

L'inaugurazione

Il 26 maggio 1951 avviene la solenne inaugurazione dell’Istituto. Presente il Rettor Maggiore Don Pietro Ricaldone, la Madre Generale Linda Lucotti, l’avvocato Gianni Agnelli e molte altre autorità civili e religiose. Con questo avvenimento la casa viene donata all'Istituto in memoria della compianta Donna Virginia Agnelli, morta in un incidente automobilistico, e mamma dell’avvocato Gianni.

Da giorni con intenso lavoro si preparava la casa per il gran giorno finalmente giunto. Tutto è stato organizzato con solerte impegno e intelligente sollecitudine. La cerimonia ebbe inizio alle cinque pomeridiane; per tempo dunque arrivarono le autorità civili e religiose. La casa era tutta un fiore dall'atrio ai corridoi, dalle aule al terrazzo. (Cronaca della casa) 

 

Si cresce

I bambini continuarono ad aumentare. E così nel secondo anno di vita venne aggiunta anche la seconda elementare e, su richiesta della Fiat, le Suore accettarono di ospitare i bimbi figli dei dipendenti Fiat nella loro casa. Il 1° dicembre 1952 iniziò tale attività con 80 bambini. Nel 1958 si impose un altro ampliamento a causa dell’aumento dei bambini dell’Asilo Nido Fiat che resero i locali insufficienti.
E così venne progettato e attuato un ampliamento della struttura: un prolungamento dell’edificio lungo via P. Sarpi verso c.so Tazzoli e dell’ala dell’edificio su via G. Dina verso c.so Unione Sovietica; venne anche prolungato il Salone-Ricreazione dell’asilo verso il cortile. Questi lavori vennero ultimati per l’anno scolastico 1959-1960 e diedero la possibilità alla Sezione Previdenza Fiat di affidare alle suore 150 bimbi! Il numero di bambini che frequentavano la Scuola Materna "Virginia Agnelli" si aggirava sulle 100 unità.

 

Oggi

Dal 1958 si sono susseguiti altri ampliamenti e ristrutturazioni, è aumentato il numero degli ospiti e del personale.
Scomparsi i prati e i campi, sostituiti da condomini e villette, ecco la casa odierna che ospita una numerosa Comunità di suore, la Scuola Materna, la Scuola Elementare, la Scuola Media, i Corsi del C.F.P.
Potete osservare nella sua completezza la struttura odierna dell'Istituto "Virginia Agnelli" nelle altre pagine di questo sito. Se questa breve presentazione ha suscitato in voi una indefinita curiosità , nella parte della pubblicazione commemorativa del Cinquantenario (1950 Anno Santo - 2000 Anno Santo) una più approfondita e completa storia del nostro Istituto che allora come oggi continua a formare, secondo la formula di Don Bosco, "buoni cristiani e onesti cittadini". Il Signore sia con voi!

 

Il Cinquantenario

Di seguito alcune frasi tratte dal discorso tenuto dalla Direttrice del nostro istituro, Suor Claudia Rol:"
"Baracche a Torino cinquant'anni fa?" Ha chiesto il nostro Cardinale Arcivescovo visitando i locali della Casa Virginia Agnelli.
Veramente in questa zona di Mirafiori si stendevano allora prati e sterpaglie, ma le nostre prime Sorelle, per poter continuare l’oratorio anche durante la stagione fredda avevano ottenuto dal Genio Civile due baracche di legno per le lezioni di catechismo, per la merenda ed il riposo pomeridiano delle più piccine.
Nel 1950, grazie ad una donazione della famiglia Agnelli, venne costruito un primo fabbricato, intitolato alla madre dell’avvocato Gianni, deceduta tragicamente.
Le FMA poterono completare la loro azione educativa, già espressa attraverso l’oratorio e la catechesi, con l’istituzione della Scuola elementare, Scuola materna, Asilo nido, Doposcuola e Laboratorio, Scuola di avviamento; nel 1960 Corsi steno-dattilo e calcolo meccanico, nel 1962 Scuola media, nel 1967 Corsi di aiuto contabile, nel 1976 Corsi di operatori aziendali e operatori tributari.
Oggi il Centro di Formazione Professionale ha raggiunto la certificazione di qualità dalla Lloyd’s register.